28 gennaio 2021
© Marco Covi
Per una cultura del lavoro basata sul benessere
Si tornerà in azienda nei prossimi mesi, ma con un’organizzazione diversa, modalità e processi rinnovati e molte incertezze. In questo clima l’attenzione al benessere delle persone, dipendenti e collaboratori, è una leva fondamentale per le organizzazioni.
Great Place to Work® è un’azienda globale di consulenza e People Analytics che aiuta le imprese di ogni dimensione a produrre risultati migliori. Negli ultimi 30 anni, sono state raccolte le opinioni di oltre 100 milioni di lavoratori a livello globale, aiutando le organizzazioni di tutto il mondo a identificare e creare culture basate su fiducia e rendimento elevati. Mediante i programmi di riconoscimento e certificazione, l’azienda rileva l’eccellenza in termini di posti di lavoro nella classifica annuale Europe’s Best Workplaces™, nonché in altre classifiche specifiche in tutta Europa e in oltre 60 Paesi nel mondo.
L'ultima ricerca di Great Place to Work® sulla creazione di una cultura di fiducia, salute e benessere, raccoglie dati da oltre 900 organizzazioni europee, per scoprire i principali insight sul benessere in azienda e ciò che serve per creare un ambiente di lavoro ottimale, che consenta a tutti i dipendenti di stare bene. Great Place to Work® ha chiesto alle aziende coinvolte di condividere le opinioni dei propri dirigenti in relazione alle problematiche correlate allo stress e alle pratiche di benessere. I risultati rivelano che il 47% considera lo stress un problema fondamentale all’interno dell’azienda, mentre il 65% dei dirigenti dichiara che la salute e il benessere sono emersi come priorità strategica. I livelli di stress più elevati sono stati rilevati in Svizzera (72%), Austria (68%), Grecia (58%) e Germania (58%); i Paesi che attribuiscono maggiore priorità a salute e benessere sono Francia (84%), Svezia (82%) e Paesi Bassi (72%). In un’ottica più ampia, nell’ambito della strategia europea per il 2020, la salute e il benessere si sono rivelati un fattore fondamentale per la crescita, la competitività e lo sviluppo sostenibile. Un maggiore coinvolgimento e sforzi in questo senso da parte sia del governo sia del settore privato possono rendere il benessere accessibile a tutti.
Infografica riassuntiva delle pratiche di benessere nelle aziende europee. (Fonte Great Place to Work®, agosto 2020).
Un modello olistico per i luoghi di lavoro
Che cosa provoca stress sul posto di lavoro? E in che modo è possibile migliorare il benessere? Nel 2016 sono state classificate le cause dello stress lavoro-correlato in quattro categorie principali: lo sforzo correlato alla mansione (Task Demand), ovvero l’insicurezza legata all’occupazione e alla possibile perdita del posto di lavoro; lo sforzo correlato al ruolo (Role Demand): il cosiddetto conflitto di ruolo, la paura di non essere adeguati per il ruolo assegnato allo sforzo fisico (Physical Demand): temperatura, illuminazione, allestimento del posto di lavoro; lo sforzo interpersonale (Interpersonal Demand): conflitti di personalità, stile della leadership.
Il Wellbeing Model sviluppato dalla sede inglese di Great Place to Work®
Viste le problematiche correlate al benessere nel mercato del lavoro, Great Place to Work® UK ha sviluppato un modello (Wellbeing Model) per teorizzare e misurare il benessere sul posto di lavoro in maniera olistica. Il modello suddivide il concetto in sei aspetti fondamentali a sé stanti, benché marcatamente correlati. Aspetti come l’ambiente di lavoro (Work Environment), nella parte inferiore del modello, risultano più basilari e immediati; al contrario, aspetti quali la realizzazione (Fulfilment), nella parte superiore del modello, presentano una natura più intangibile e astratta, sono in grado di generare la maggior parte del valore se affrontati correttamente. I sei aspetti vengono valutati anche in relazione a 17 affermazioni nell’ambito di un apposito indice del benessere (Wellbeing Index).
Lo schema mostra la necessità di un cambiamento fondamentale per quanto concerne gli sforzi per conseguire il benessere, orientati in base al modello a ingranaggio, che risiede nella necessità di un cambiamento culturale a lungo termine. Una cultura del benessere autentica non si realizza da un giorno all’altro né può essere concepita come una semplice check list; al contrario, deve essere creata in maniera strategica e coltivata nel tempo. Si tratta di una filosofia, di un modo di agire.
Tra le maggiori cause di stress, lo sforzo fisico (Physical Demand): temperatura, illuminazione, allestimento del posto di lavoro sono aspetti fondamentali. Bella Sky Comwell Hotel, Studio di architettura: 3XN Arkitekter, ph. Salva Lopez
Prosperità, uguaglianza e opportunità quanto incidono sul benessere?
Per stabilire quanto stiamo bene non contano solo i dati relativi al PIL e le statistiche economiche dei vari Paesi. Questa è la convinzione dell’OCSE che ha costituito OECD Better Life Index. L'organizzazione internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico, fondata nel 1961 e composta da 34 Paesi del mondo, lavora per costruire politiche che migliorino il benessere dei cittadini promuovendo prosperità, uguaglianza e opportunità.
OECD Better Life Index permette di mettere a confronto il grado di benessere nei vari Paesi, scorporato negli 11 temi che l'OCSE ha identificato quali essenziali, nelle diverse aree che interessano le condizioni materiali e la qualità della vita. Questo indice è uno strumento interattivo che consente di rilevare la performance dei vari Paesi rispetto ai temi che l'OCSE considera come elementi essenziali per il benessere in termini di condizioni di vita materiale (abitazione, reddito, lavoro) e di qualità della vita (relazioni sociali, istruzione, ambiente, governance, salute, soddisfazione personale, sicurezza, rapporto tra vita privata e lavoro). Il tema del lavoro, ad esempio, è funzione di quattro indicatori particolari: tasso di occupazione, tasso di disoccupazione di lunga durata, reddito da lavoro dipendente, garanzia del posto di lavoro. Per ogni indicatore è anche possibile paragonare i risultati tra uomini e donne e verificare in che misura le condizioni socio-economiche influenzano i risultati.
Coworking Space, ph. Salva Lopez
La sostenibilità come parametro nel benessere
Le condizioni di lavoro sono un tema portante per l’Europa che nei prossimi anni investirà risorse per mappare le professioni e le diverse e nuove forme di impiego che si stanno affacciando al panorama internazionale.
Oltre all’Ocse, un’altra organizzazione governativa, si occupa di condizioni di lavoro sostenibile e di benessere. Istituito nel 2014, l’Osservatorio europeo della vita professionale (EurWORK) riunisce gli osservatori storici delle relazioni industriali (EIRO) e delle condizioni di lavoro (EWCO) di Eurofound. EurWORK è sostenuto da una rete europea di corrispondenti nazionali in tutti gli Stati membri dell’UE e in Norvegia, che riferiscono periodicamente sugli sviluppi nazionali della vita lavorativa.
Infopact, Studio di Architettura: Quub Interior Concepts
Le condizioni di lavoro e il lavoro sostenibile sono una delle sei principali attività del programma per il periodo 2021-2024; Eurofound continuerà a operare come un centro di competenza per il monitoraggio e l’analisi degli sviluppi in questo settore, con attenzione anche alle modalità con cui la crisi da COVID-19 ha inciso sulle condizioni e la qualità del lavoro, oltre che sulle pratiche nei luoghi di lavoro. L’analisi riguarderà diversi paesi, settori, occupazioni e gruppi di lavoratori concentrandosi su questioni quali l’organizzazione del lavoro e il telelavoro, l’orario di lavoro, l’equilibrio tra vita professionale e vita privata, la parità di trattamento, la salute e il benessere sul luogo di lavoro, le competenze e la formazione, i redditi e le prospettive e la soddisfazione professionale. Le forme di occupazione atipiche, soprattutto il lavoro autonomo, saranno oggetto di un’attenzione del tutto particolare.
Il benessere a portata di app
Il corso all’Università di Yale, negli Stati Uniti, si intitola “The Science of Well Being” ed è coordinato dalla professoressa Laurie Santos. L’obiettivo è quello di imparare a progettare la propria vita per aumentare la felicità e costruire abitudini più produttive. Evitando le finte credenze o le idee che ci portano a mancare l’obiettivo impedendoci di costruirci una vita che ci fa stare bene.
“The Happiness Project” è l’application sviluppata dai neuroscienziati dell’University College di Londra e dalla Yale University.
La stessa Santos dedica al tema un seguitissimo podcast, “The Happiness Lab” in cui guida gli ascoltatori attraverso le ultime ricerche scientifiche, condividendo storie ed esperienze che aiutano a pensare in modo nuovo al concetto di benessere e felicità. Oltre al corso e al podcast, è stata creata una app per aiutare gli scienziati a capire cosa determina la felicità. “The Happiness Project” è l’application sviluppata da neuroscienziati della University College di Londra e della stessa Yale University, che hanno trasformato gli esperimenti di neuroscienza in giochi divertenti. Ogni volta che si gioca mediante la nuova app, si contribuisce all’esperimento scientifico per capire come funziona il cervello umano e a formulare l’equazione della felicità.
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