24 agosto 2018
© Read McKendree
Mary MacGill
Designer di gioielli
Mary MacGill è un’artista con sede a Hudson Valley, New York e Block Island, e Rhode Island. Lavora principalmente in oro e pietre semipreziose. Il suo stile minimalista trova radici nel dinamico ecosistema delle coste del Nordest americano.
Sono una designer e creatrice di gioielli, e recentemente ho aperto un negozio a Germantown, New York. Per lo più, i miei gioielli sono realizzati con pietre semipreziose, perle e fili: c’è dunque una tensione estetica verso la leggerezza.
Sulla leggerezza
Quando ho iniziato a creare i miei gioielli, ho voluto ridurli all’essenza di ciò che sono fili e pietre. Si tratta di elementi intrinsecamente pesanti: come farli sentire e sembrare leggeri a chi li indossa, perché non siano qualcosa che grava e affatica? Trasformare quella caratteristica in qualcosa che al contrario alleggerisce?
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Sul processo
Trovo interessante che le pietre con cui lavoro siano state prese da un pezzo di pietra più grande e da lì ridotte a questa forma unica. Quando vedi i gioielli finiti, troverai la stessa pietra in tre diversi braccialetti, ma ognuno con una forma diversa. Ti chiedi: come sarà il resto della pietra? Perché scelgo questo bracciale anziché quello? Perché questo è tanto speciale per me? È in questo modo che l’oggetto diventa qualcosa di personale. L’oro funziona in maniera totalmente opposta: ci sono questi pezzettini che vengono raccolti, poi fusi in un unico grande pezzo e infine nuovamente trasformati in piccoli pezzi. Il processo di produzione di questi oggetti prevede una costruzione seguita da una decostruzione.
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Un approccio leggero
Il nostro approccio alla creazione di gioielli è molto leggero: riduciamo idee e ispirazioni a cose veramente basilari, umane. Questo concetto dell’imperfezione come qualcosa di luminoso è importante per il nostro modo di porci e influenza il tono dei gioielli.
Dice: guarda, l’imperfezione è ovunque attorno a noi e questo è il nostro modo di celebrarla. Ogni pezzo è unico nel suo genere: puoi vedere che è stato toccato, tenuto in mano e lavorato. Nel corso del tempo, ti accorgi che ognuno è attratto da qualcosa di diverso perché tutti siamo individui unici: può sembrare una cosa banale, ma è assolutamente vera.
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Sull’ispirazione
Il mio lavoro è veramente rudimentale. Ho passato del tempo con la mia mentore, Kazuko Oshima, i cui unici strumenti erano i tagliafili e le sue mani. Ho passato altrettanto tempo guardando i gioielli di Alexander Calder, i cui unici strumenti erano un martello, un'incudine e una serie di robusti reticolati. Calder si è ispirato all’arte e alla gioielleria africana che, di nuovo, è stata creata con le mani e pochi attrezzi. E dunque: sebbene io abbia una formazione nella saldatura e abbia lavorato con David Yurman, dove producevamo con stampi su larga scala, la mia sfida speciale è di creare e indossare gioielli realizzati esclusivamente a mano.
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