Uffici in sintonia con le persone

08 March 2023
Offices in tune with people

Andare in ufficio deve portare un valore aggiunto alle persone; un arricchimento in termini sociali e di relazione nell'esperienza di un luogo che stimoli il benessere. Per la consapevolezza maturata dall'esperienza dello smart working in questi due anni, oggi più che mai gli uffici devono rispondere a una domanda apparentemente semplice: “come posso lavorare bene in ufficio?”.

 

La progettazione dei luoghi di lavoro, dunque, ha il compito di tenere conto di valori specifici come lo scopo di andarci, il valore aggiunto della relazione tra individui, l'innovazione tecnologica e il benessere. Tre fattori giocano un ruolo cruciale in questo obiettivo: la biofilia, le “amenities”, ovvero i servizi per l'intrattenimento al suo interno e la semplificazione del lavoro ibrido. Ne parliamo con Gianmarco Bocchiola, partner e project manager di COIMA Image, che ha progettato i recenti uffici per Sisal a Milano all'insegna della biofilia; con Christoph Köhler, partner di cy architecture, che ha realizzato il “co-working & sports” Brain and Bodies a Vienna mettendo al centro l'intrattenimento degli utilizzatori; con Cisco che ha riprogettato il suo headquarter di New York per l'era del lavoro ibrido.

 

[leggi anche “Biofilia, una scienza applicata” e “Suggerimenti per spazi più felici”]

Gli uffici Sisal a Milano, progetto COIMA Image, foto Vito Corvasce.Gli uffici Sisal a Milano, progetto COIMA Image, foto Vito Corvasce.
Gli uffici Sisal a Milano, progetto COIMA Image, foto Vito Corvasce.

Biofilia per rigenerare l'ambiente e le persone: headquarter Sisal, Milano, COIMA Image

I nuovi uffici di Sisal interpretano le suggestioni progettuali portate dal lockdown e reinventano gli spazi di lavoro su sostenibilità, benessere delle persone e innovazione. Comfort illuminotecnico e acustico, utilizzo di materiali naturali e a ciclo produttivo controllato e biofilia sono stati obiettivi alla base del layout. Gli spazi sono concepiti secondo una logica “activity based working”, ovvero offrono diversi spazi prenotabili e utilizzabili a seconda dell’attività da svolgere durante la giornata. Oltre alla creazione di numerosi luoghi di incontro e per l'intrattenimento tra le persone, c'è un'attenzione verso la progettazione del verde ben oltre la sua funzione ornamentale.

Gianmarco Bocchiola, partner e project manager di COIMA Image.Gianmarco Bocchiola, partner e project manager di COIMA Image.
Gianmarco Bocchiola, partner e project manager di COIMA Image.

“La progettazione degli spazi interni”, precisa Gianmarco Bocchiola, partner e project manager di COIMA Image, “svolge un ruolo importante nel miglioramento della salute e del benessere dei dipendenti. E il verde è una scelta sia estetica che funzionale, perché contribuisce a ottenere i punti per le certificazioni WELL e LEED INTERIOR in un’ottica di criteri ESG. Al cuore del nostro progetto per gli uffici di Sisal c’è la realizzazione di un 'polmone verde' che attraversa verticalmente l’edificio. Le persone viaggiano dal piano terra fino agli spazi comuni dell’ultimo piano lungo una spina dorsale verde composta, ad ogni livello, da un’oasi capace di pulire naturalmente l’aria grazie alla presenza di specifiche essenze arboree”.

Brains and Bodies coworking and sports, Vienna, progetto cy architecture. Sgabelli Catifa 46 e poltroncine Catifa 80 di Arper.Brains and Bodies coworking and sports, Vienna, progetto cy architecture. Sgabelli Catifa 46 e poltroncine Catifa 80 di Arper.
Brains and Bodies coworking and sports, Vienna, progetto cy architecture. Sgabelli Catifa 46 e poltroncine Catifa 80 di Arper.

Spazi per l'intrattenimento e per stare insieme: Brains and bodies coworking, Vienna, cy architecture

Le “amenities”, ovvero tutti quei servizi per il benessere delle persone sono fondamentali per rendere l'ufficio più attraente. Era chiaro già prima della Pandemia, ma oggi questi spazi sono imprescindibili per rendere l'ufficio un luogo che valga il tragitto. Il coworking Brains and Bodies di Vienna, progettato da cy architecture, nasce con l'idea di coniugare il luogo di lavoro agli spazi per lo sport indoor. I 600 mq intersecano zone dove lavorare ad aree per l'attività sportiva e il tempo libero, con bar e cucina, aree lounge flessibili con diverse opzioni di posti a sedere. L'alternanza è ottenuta non solo attraverso la progettazione della gerarchia degli spazi, ma anche le finiture, i colori e la dimensione tattile e narrativa dei materiali.

I fondatori dello studio cy architecture: Christoph Köhler e Yvonne Biering.I fondatori dello studio cy architecture: Christoph Köhler e Yvonne Biering.
I fondatori dello studio cy architecture: Christoph Köhler e Yvonne Biering.

“Abbiamo imparato che in uno spazio di coworking l'aspetto sociale ha un ruolo cruciale”, sostiene Christoph Köhler, partner di cy architecture. “Lo spazio non può essere progettato solo nella quantità di scrivanie per il luogo, ma tenendo conto di altri valori come incontrarsi e parlare, fare networking e, perché no, fare attività sportive e ricreative. Dobbiamo dare forma ad ambienti belli e stimolanti che consentano usi creativi dello spazio. Perché le 'amenities' sono un fattore che può essere influenzato solo fino a un certo punto dagli architetti. È importante pianificare spazi aperti per incontri casuali e scenari molteplici di utilizzo e riuso creativo, lasciando libertà alle persone”.

Vista dall’interno di Penn1, l’headquarter di Cisco a New York.Vista dall’interno di Penn1, l’headquarter di Cisco a New York.
Vista dall’interno di Penn1, l’headquarter di Cisco a New York.

Il lavoro ibrido: Penn1, l'headquarter di Cisco a New York

Il lavoro a distanza ha convertito il luogo di lavoro in uno spazio bidimensionale. Ha appiattito le interazioni con colleghi, clienti e datori di lavoro, confinati nello schermo durante lunghe riunioni. Dall'altro lato, le modalità di lavoro ibrido hanno allenato le persone a una maggiore autonomia e consapevolezza sul valore del lavoro in presenza. Molti gli sviluppi futuribili delle tecnologie digitali a servizio del lavoro ibrido – dalla realtà aumentata a quella virtuale, alle piattaforme del metaverso sviluppate per stimolare interazioni più spontanee, fortuite e socievoli. Ma Cisco ha già messo in atto molte delle tecnologie di interazione per il lavoro ibrido nel suo headquarter Penn1 a New York.

Alcune ricerche hanno evidenziato che il 95% delle persone ha preferito rientrare in ufficio – l’86% degli intervistati ci va volentieri almeno una volta al mese. “Non c’è una modalità applicabile a tutte le aziende e a tutte le persone. Per dare il massimo valore ai nostri dipendenti dobbiamo essere flessibili, adattarci ed essere aperti ad ascoltare le esigenze di ciascun individuo e team di lavoro”, sottolinea Francine Katsoudas, EVP e Chief People, Policy and Purpose Officer di Cisco. Ad esempio, dando la possibilità, attraverso la tecnologia, di determinare le modalità con cui lavorare. A Penn1, l’azienda ha deciso di bilanciare meglio la percentuale tra spazi di lavoro individuali e quelli destinati alla collaborazione (il 70%), consapevole che le persone si recano in ufficio principalmente per lavorare insieme. Il 20% di tali spazi corrisponde ad ambienti open space. Molti dei nuovi ambienti ospitano al massimo 5 persone, dato che la maggior parte delle riunioni si svolge in modalità ibrida. Più di 200 le postazioni flessibili, prenotabili con l'app Cisco Desk Hub dal proprio cellulare. Un ufficio così strutturato presuppone che le persone si spostino frequentemente, utilizzando in media 4-6 spazi nel corso della giornata. E la sensoristica integrata negli ambienti consente di monitorare e aggiustare l’uso di luci, riscaldamento e raffreddamento in base alla presenza delle persone.