
L’hotel Nodo a Santiago del Cile vuole essere molto di più di un punto di partenza per chi desidera esplorare la città. È una sorta di snodo, di crocevia della capitale latino-americana: alle stanze per gli ospiti affianca spazi di aggregazione, di relax o di lavoro riservati a chi vive la città. Appartiene al suo cuore pulsante: è urban al pari dei più rappresentativi luoghi pubblici metropolitani.


Ma c’è dell’altro. Nodo fa del benessere mentale e della sostenibilità ambientale la propria missione. Progettato dallo studio Oarquitectos, in collaborazione con il NAD – il cileno Neuroarchitecture and Design Institute – si ispira a forme naturali e integra principi di acustica, di illuminazione circadiana e di cromoterapia per contrastare i livelli di stress e favorire il massimo confort delle persone che lo abitano.


Le sue facciate esterne sono inoltre ricoperte da lastre ceramiche bioattive, che ricordano i tronchi di un bosco nella forma e nella funzione: si attivano con la luce solare, restituendo ossigeno al pari di una foresta di 1,5 ettari collocata in centro città. È così che l’Hotel Nodo, come un organismo vivente artificiale, combatte attivamente l’inquinamento atmosferico di Santiago. Ma non è solo la facciata a renderlo una struttura a basso impatto ambientale: è progettato per ridurre al minimo la dispersione termica, utilizza energie rinnovabili per riscaldare e raffrescare gli ambienti e mette a disposizione dei suoi ospiti bici elettriche e relativi punti di ricarica.


Per il progetto di interior design lo studio Oarquitectos si è orientato su pezzi iconici che parlano il linguaggio universale del design contemporaneo. «Abbiamo selezionato arredi delle più grandi aziende di design al mondo con l’obbiettivo di rendere Santiago uno dei nodi cruciali di una grande rete cosmopolita internazionale» afferma l’architetto Pablo Redondo.


Arper arreda con leggerezza e colore le aree comuni dell’edificio, attraverso le sedute Saya, Aava, Cila e Catifa, il tavolo Nuur e il sistema modulare di divani Loop.


«Abbiamo scelto Arper non solo per la ricerca estetica che la caratterizza, ma anche per il suo approccio nei confronti della sostenibilità ambientale» conclude l’architetto Redondo. Ed ecco che, come in un grande nodo, tutte le scelte alla base di questo progetto si richiamano e si intrecciano, per costruire un messaggio ricco di senso.






Crediti
Architetto: Stein-Suazo Architects
Interior Design: Oarquitectos
Foto: Juan Francisco Vargas
Prodotti Arper: Aava, Cila, Loop, Nuur, Saya