L’abbraccio della natura

16 April 2024
L’abbraccio della natura

L’opera di ristrutturazione e ampliamento del Terminal 2 dell'Aeroporto Internazionale di Changi a Singapore, risalente al 2023, ha avuto lo scopo di aumentare la capacità dei terminal esistenti e l'efficienza degli edifici, migliorando al contempo l'esperienza dei passeggeri all’interno della struttura.

 

Basile Boiffils, direttore della Boiffils Architecture e responsabile del progetto, afferma: “Quando abbiamo partecipato al concorso, nel 2018, non avevamo mai lavorato nel settore dei trasporti. E questo è stato un vantaggio: il nostro approccio creativo era libero da preconcetti. Abbiamo collaborato con grandi professionisti provenienti da ogni parte del mondo, dal Canada al Giappone, e le loro competenze ci hanno permesso di dare vita a tutto ciò che avevamo immaginato. È stato davvero un lavoro di squadra."

© Fabian Ong© Fabian Ong
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© Stijnstijl Photography© Stijnstijl Photography
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Il concept del progetto si ispira all'essenza di Singapore, città Stato, che si definisce "una città verde". Per creare un nuovo accesso che facesse pensare a una città giardino del 21° secolo, i progettisti hanno realizzato un vero e proprio giardino all’interno dell’aeroporto, da attraversare per raggiungere la città.


"La nostra idea era quella di umanizzare l’esperienza all’interno dell’aeroporto. Il nostro lavoro ci porta ad essere continuamente in viaggio, a volare di frequente, un’attività resa tutt’altro che piacevole dalle procedure d'imbarco. Il contatto con la natura rende tutto più rilassante. Per questo abbiamo cercato di smorzare la separazione tra architettura e paesaggio, ricreando un giardino anche negli spazi interni", afferma Boiffils.

Questo concept, che permea tutto il progetto e che ha visto la partecipazione di professionisti e aziende da tutto il mondo, ha ottenuto la più prestigiosa certificazione ecologica di Singapore, il Green Mark Gold.

© Fabian Ong© Fabian Ong
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Il lavoro su vegetazione e paesaggio – sviluppato insieme a Patrick Blanc, l'inventore del giardino verticale – insiste su una porzione centrale dell'area di transito. Qui è stato realizzato un grande laghetto per pesci, sormontato da una piattaforma acrilica che dà l'impressione di camminare sull'acqua, e dalla quale emergono rocce ricoperte di vegetazione, che si sviluppano in verticale.


Per offrire maggiore comfort ai passeggeri in transito, ridurre il loro senso di disorientamento e stabilire una connessione con l'esterno, i progettisti – in collaborazione con Moment Factory – hanno installato uno schermo che proietta a soffitto immagini del cielo in tempo reale, basate sui parametri meteorologici.


Il team di designer ha anche selezionato con attenzione materiali e colori: le varie zone, sebbene di forma diversa, sono state tutte realizzate utilizzando materiali naturali lavorati artigianalmente. La loro palette di cinque-sei colori riprende i toni naturali dei minerali, armonizzandosi con la vegetazione. Lo spazio è stato reso più piacevole anche contenendo la quantità di fonti luminose e schermi, ovvero riducendo il “rumore visivo”.

 

Infine, grazie alla presenza di tecnologie di riconoscimento facciale - che riducono i tempi di attesa in ogni fase e quindi snelliscono la circolazione - il team ha potuto ripensare gli elementi divisori presenti nello spazio, rendendoli più aperti e caratterizzati da linee curve e forme organiche, in controtendenza rispetto al consueto design lineare degli spazi aeroportuali.
Il risultato è uno spazio più arioso e leggibile, che si lascia facilmente attraversare dallo sguardo, migliorando l’esperienza di transito e riducendo così lo stress dei viaggiatori.

© Fabian Ong© Fabian Ong
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"Di solito, quando si entra in un aeroporto, si è immediatamente esposti a un certo frastuono. Credo che il modo in cui abbiamo progettato questo spazio abbia contribuito a creare un ambiente tranquillo ed equilibrato, in grado di rendere le persone più serene mentre transitano all'interno di questo terminal; lo si percepisce non appena si entra nel terminal, dove l’impatto acustico è significativamente inferiore rispetto ad altri aeroporti" continua l'architetto Boiffils.

 

"Per questo progetto cercavamo arredi dalle forme organiche, che entrassero in sintonia con questi spazi; abbiamo scoperto che i prodotti Arper rispondevano perfettamente alle nostre esigenze e riuscivano al contempo a dialogare tra loro in modo efficace", prosegue l'architetto Boiffils.

"Abbiamo subito pensato che la sedia Colina, con le sue forme organiche e solide, fosse particolarmente in linea con il progetto.”

L'idea era quella di offrire un'esperienza confortevole, più vicina al mondo dell'ospitalità che a quella di un aeroporto. La scelta è caduta sulla panca modulare Kiik: pur assolvendo alle funzioni classiche di una seduta per aeroporto, la sua estetica delicata trasmette una sensazione di calore e comfort, grazie al cuscino imbottito.

"Cercavamo anche elementi che potessero assomigliare a dei ciottoli sparsi nello spazio, un po' come i sassi di un giardino giapponese: grazie alla collezione di pouf Pix e alle loro forme organiche, siamo riusciti a portare nello spazio questa sensazione di fluidità".

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Crediti

Progetto architettonico e interior design: Boiffils Architecture

Architettura e consulenza strutturale: RSP 

Progetto illuminotecnico: PhA Concepteurs Lumière 

Progetto di paesaggio: Patrick Blanc 

Multimedia Studio: Moment Factory

Impresa di costruzioni: Takenaka

Foto: Changi Airport Group - Fabian Ong 

Prodotti Arper: Colina, Kiik, Pix 

Dealer: Stylecraft