Il rapporto tra persone e la forma dello spazio

23 February 2023
The relationship between people and the form of space

La sintassi dello spazio è una metodologia che spiega come la forma dello spazio architettonico possa influenzare il movimento delle persone al suo interno. Teorizzata nel 1976 da Bill Hillier (1937–2019), Professor of Architectural and Urban Morphology all'University of London, Space Syntax vuole spiegare e, di conseguenza, progettare i comportamenti e i flussi delle persone negli ambienti costruiti, dalla scala dell'edificio a quella della città. Tra gli esempi in cui la teoria è stata applicata ci sono la riprogettazione di Trafalgar Square e il Millennium Bridge a Londra (entrambi Foster + Partners), la cui costruzione ha apportato un forte beneficio sullo sviluppo delle aree urbane limitrofe. La teoria di Bill Hillier ha a che fare persino con la percezione della qualità degli ambienti, come spiega l'architetto Katia Gentilucci, Practice leader workplace design di Progetto CMR. Ed è uno strumento tutt'oggi applicato, come mostra Viola Cambié, R&D computational engineer di Lombardini22, che l'ha utilizzata nel rinnovamento del layout espositivo di Euroluce 2023.

Millennium Bridge, Londra. Foto: Joshua Fuller.Millennium Bridge, Londra. Foto: Joshua Fuller.
Millennium Bridge, Londra. Foto: Joshua Fuller.

La sintassi dello spazio, in sintesi

Space Syntax è una teoria sviluppata all'inizio degli anni Settanta con lo scopo di investigare il rapporto tra spazio e società. Ha prodotto sistemi di analisi che mettono in relazione le forme dello spazio e i flussi delle persone, oltre ad aspetti sociali, economici e funzionali. È una teoria tutt'oggi utilizzata, dalla scala urbana a quella dell'interior design. L'idea di fondo è che gli spazi possano essere scomposti in componenti, modelli, analizzati come fossero “reti” di scelte e rappresentati in mappe e grafici che descrivono la connessione e la relazione tra gli stessi spazi. Con morfologie teorizzabili: spazi assiali, ovvero in direzione dell’asse; prospettive volumetriche disposte secondo precisi punti nell'ambiente; spazi convessi, ovvero volumi visibili da tutti i punti all'interno dello stessi. La teoria delle “reti stradali” diviene una metafora per quantificare e descrivere la “navigazione” in qualsiasi spazio. Dagli aeroporti agli uffici, agli ospedali: ambienti in cui è cruciale il tema del “wayfinding” (orientamento) e della tassonomia (gerarchia) spaziale. Le reti stradali sono governate da tipologie di azioni: quali l'integrazione", che misura la quantità di azioni necessarie per percorrere un segmento stradale o per raggiungere gli altri segmenti della rete; la “scelta”, interpretata come un “flusso d'acqua” nella rete stradale, ovvero il riversarsi del carico d'acqua in segmenti stradali contigui; la “distanza lineare” dal punto centrale a tutti gli altri segmenti. Tali azioni vengono a comporre dei diagrammi computazionali.

Simulazione spostamenti visitatori ai padiglioni di Euroluce, arrivando da Corso Italia. Courtesy Lombardini22.Simulazione spostamenti visitatori ai padiglioni di Euroluce, arrivando da Corso Italia. Courtesy Lombardini22.
Simulazione spostamenti visitatori ai padiglioni di Euroluce, arrivando da Corso Italia. Courtesy Lombardini22.

Il valore progettuale e multidisciplinare della sintassi dello spazio

Pur con le limitazioni di ogni sistema generalistico di modellazione, la sintassi spaziale può diventare uno strumento di disegno e di pianificazione che mette in relazione, contemporaneamente e su scale differenti, il funzionamento di un edificio con la città, in un organismo unico. La modellizzazione computazionale consente inoltre di simulare scenari e ipotesi progettuali. Tali teorie sulla gerarchia tra gli ambienti e i flussi delle persone nello spazio hanno consentito di comprendere le logiche che dominano gli edifici e, al contempo, di associare la sintassi dello spazio ad altri ambiti scientifici connessi allo spazio costruito, quali la sociologia o la psicologia cognitiva. Ad esempio, è possibile capire come un individuo comprenda lo spazio attraverso l’acquisizione, l’organizzazione e l’utilizzo delle informazioni durante la sua “navigazione” nell’ambiente fisico. Nel caso della città, la sintassi dello spazio può indicare come regolare la distribuzione degli usi del suolo, ad esempio la vendita al dettaglio o il residenziale. La relazione tra griglia spaziale e movimento delle persone è talmente profonda da rendere le città “economie di movimento”. Fino a intendere l’architettura causa di malessere sociale: uno spazio interno complesso e mal strutturato può portare all'impoverimento della “comunità virtuale”, ovvero di quella compresenza tra persone che si attua proprio attraverso il loro naturale movimento nell'ambiente. L’articolazione dei percorsi, le prospettive visuali, la facilità di lettura del layout, i landmark spaziali sono elementi della sintassi dello spazio che influenzano la circolazione armonica delle persone e la loro percezione cognitiva dell'ambiente, con conseguenze anche sui comportamenti. Space Syntax consente, di fatto, di comporre e orchestrare la “narrativa” di un luogo.

Viola Cambié (Lombardini22) e Katia Gentilucci (Progetto CMR).Viola Cambié (Lombardini22) e Katia Gentilucci (Progetto CMR).
Viola Cambié (Lombardini22) e Katia Gentilucci (Progetto CMR).

La parola ai progettisti: Viola Cambié, R&D Computational Engineer di Lombardini22

“Space Syntax si fonda sul presupposto che la conformazione dello spazio architettonico può influenzare il movimento delle persone al suo interno. Lo strumento è stato utilizzato da Lombardini22 per il recente progetto di rinnovamento del layout espositivo di Euroluce. Space Syntax si sviluppa come una 'famiglia di tecniche' per lo studio del layout come relazione tra gli spazi e reciproca visibilità. È verosimile pensare che luoghi ben integrati siano anche quelli più accessibili e più frequentati, così come quelli maggiormente connessi visivamente siano quelli verso cui il flusso di persone sarà 'naturalmente' indirizzato. Questo, in un luogo di lavoro, significa poter dedurre pattern di movimento, possibilità di incontro, flussi di comunicazione, posizionamento delle aree dalla natura più rigenerante rispetto a quelle più adatte allo svago. Se è vero che la maggior parte delle persone è insoddisfatta del proprio ambiente di lavoro, la progettazione supportata dai dati sull'utilizzo e la conformazione dello spazio può essere in grado di migliorare il benessere dei dipendenti, talvolta sostituendosi al ‘decision making’, spesso frutto di intuizioni o di policy interne standard”.

e-Novia Innovation Center a Milano, progetto di Progetto CMR, realizzazione Progetto Design&Build (società del Gruppo Progetto CMR)e-Novia Innovation Center a Milano, progetto di Progetto CMR, realizzazione Progetto Design&Build (società del Gruppo Progetto CMR)
e-Novia Innovation Center a Milano, progetto di Progetto CMR, realizzazione Progetto Design&Build (società del Gruppo Progetto CMR)

La parola ai progettisti: Katia Gentilucci, Practice leader workplace design di Progetto CMR

“Lo scopo di teorie come Space Syntax è di capire come il progetto dello spazio sia in grado di suggerire alle persone determinati comportamenti e modi di abitare. Questa di Bill Hillier come la definizione di 'spazio come educatore' di Loris Malaguzzi di Reggio Children testimoniano il desiderio di indagare approfonditamente le logiche sottese allo spazio. Come quello degli uffici che, date le necessità legate a nuove modalità di lavoro, hanno messo in evidenza moltissimi limiti. In Progetto CMR lavoriamo sempre più sull’inserimento di spazi informali nella progettazione dei nuovi ambienti. Negli uffici realizzati per PwC a Monza abbiamo progettato un’arena che permette di tenere meeting su delle gradinate di legno, potendosi guardare e scambiarsi idee liberamente, invece di conference room tradizionali, che prevedono una modalità di esposizione frontale verso un’audience meno portata alla partecipazione. Puntiamo su spazi informali che possano favorire attività di brainstorming, come quelli E-Novia a Milano, con elementi di arredo modulari e configurabili dal fruitore in maniere diverse. Come progettisti riteniamo che gli spazi, oggi più che mai, siano un vero e proprio motore di cambiamento”.