Arper Lab

La scuola del futuro

03 March 2023
Future schools

Mentre l’ufficio ha maturato, almeno nelle ipotesi progettuali, nuovi obiettivi e configurazioni – dallo spazio flessibile, alle stanze riunioni di diverse dimensioni per attività differenti, alle postazioni non fisse, alla biofilia – la scuola è rimasta indietro. Qual è la lezione dell’ufficio che può essere trasferita a questi spazi? E quali modelli sono necessari per ambienti più vicini ai bisogni di studenti “nativi digitali” o capaci di integrarsi maggiormente nella vita della comunità urbana? Ce ne parlano gli architetti Rossella Pellegrino (967arch), Stefano Boeri (Stefano Boeri Interiors), Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini (C+S Architects).

Courtesy Austrian National Library.

La ricerca sugli spazi scolastici di 967arch

Lo studio 967arch di Milano ha intrapreso una ricerca sugli spazi scolastici, tuttora in corso, che ha messo in evidenza alcuni temi fondamentali e linee guida alla progettazione di questi ambienti. “La lezione più importante che l’evoluzione degli spazi dell’ufficio può dare agli spazi dell’apprendimento”, racconta Rossella Pellegrino dello studio 967arch, “è l’ascolto dei bisogni di chi gli spazi li vive. Il mondo della scuola, invece, sembra non trovare lo stesso volano virtuoso, restando ancorato a modelli rigidi e obsoleti. Di particolare importanza nell’evoluzione degli spazi di lavoro è stata la creazione del protocollo WELL, una piramide che individua 10 parametri – comunità, mente, materiali, suono, comfort termico, movimento, luce, nutrizione, acqua e aria – come linee guida per offrire il giusto comfort in questo tipo di ambienti. Mentre gli spazi per la formazione offrono ambienti arretrati rispetto alle tecnologie odierne.

Photo credit: Marvin Meyer.

Pensando, ad esempio, alla scuola secondaria di secondo grado, tali spazi vedranno come protagonisti i ragazzi appartenenti alla generazione Alpha, nativi digitali e iperconnessi sin dai primi anni di vita, che non trovano in questi luoghi il supporto necessario e funzionale all’apprendimento. Come per l’ufficio così per la scuola, 967arch ha individuato e studiato 8 parametri – ordine, luce, colore, acustica, mobilità, aggregazione, tecnologia e convivialità – per delineare una piramide capace di strutturare delle linee guida per la buona progettazione degli spazi scolastici. Abbiamo analizzato ogni tema attraverso ricerche e studi scientifici che hanno permesso di arrivare a proposte progettuali concrete. L’intento di questa ricerca non è tanto delineare un modello univoco e replicabile per le aule scolastiche, quanto promuovere la progettazione di spazi differenziati che guardino al comfort ambientale e al benessere psicofisico di studenti e insegnanti”.

 

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L'Aula del futuro, Stefano Boeri Interiors. ©Elisa GalluzzoL'Aula del futuro, Stefano Boeri Interiors. ©Elisa Galluzzo
L'Aula del futuro, Stefano Boeri Interiors. ©Elisa Galluzzo

Il progetto pilota della scuola Primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano (Milano) di Stefano Boeri Interiors

Uno spazio scolastico innovativo, multifunzionale e aperto a più utilizzi in orari diversi, che pone al centro standard di igiene rigorosi e metodi di insegnamento alternativi alle lezioni frontali. Questi gli obiettivi del progetto pilota per la scuola Primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano, a cura di Stefano Boeri Interiors, in collaborazione con Napisan. “La nostra sfida”, precisa Stefano Boeri, “consiste nel ragionare su modelli di ambienti educativi che permettano la sperimentazione di uno spettro variegato di formati didattici e l’apertura della scuola ad attività diverse anche nelle ore extra scolastiche. La luce, i colori, la tecnologia e gli arredi sono tra i protagonisti di questo nuovo modo di pensare l’apprendimento: spazi flessibili che cambiano e si adattano a ogni esigenza, diventando all’occorrenza anche sale per la musica, laboratori artigianali e scuole di danza, modificandosi nel corso della giornata. Una scuola libera e aperta, al servizio della socialità e della comunità intera. Abbiamo progettato un’aula cangiante negli arredi e nella composizione, modificabile in tempo reale dai suoi utenti (studenti e docenti). Un’aula multifunzionale che rappresenta la condizione per aprire realmente le scuole italiane alle comunità urbane e trasformarle in centri di socialità e creatività”.

Il progetto pilota della scuola Primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano (Milano) – Stefano Boeri InteriorsIl progetto pilota della scuola Primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano (Milano) – Stefano Boeri Interiors
Il progetto pilota della scuola Primaria Collodi dell’Istituto Barozzi Beltrami di Rozzano (Milano) – Stefano Boeri Interiors

L’Aula del Futuro di Rozzano prevede aule flessibili e modulari, con pareti mobili che consentono la variazione dello spazio, spazi aperti orientati alla coprogettazione e integrati con il resto della scuola, arredi studiati per coinvolgere gli studenti e stimolarne i sensi. Ogni superficie concorre alla definizione di funzionalità e flessibilità: il pavimento facilita studenti e insegnanti nella configurazione dello spazio necessario, ricreando ogni volta il layout adatto allo specifico momento della giornata: lavoro a piccoli gruppi, lezione frontale o didattica informale. L’aula è inoltre dotata di sistemi tecnologici avanzati e studiati per migliorare la qualità della didattica a distanza, nonché l'igiene dell’ambiente stesso. Dispositivi di pulizia dell’aria e ricerca di materiali lavabili e antibatterici sono altrettanto centrali.

Esterno della Scuola primaria Rodari a Conegliano, progetto C+S Architect.Esterno della Scuola primaria Rodari a Conegliano, progetto C+S Architect.
Esterno della Scuola primaria Rodari a Conegliano, progetto C+S Architect.

La Scuola primaria Rodari a Conegliano, C+S Architects

La progettazione degli spazi della formazione fa riferimento a una normativa del 1975. Lo studio C+S Architects negli ultimi 20 anni ha cercato modelli che mettessero in discussione la tipologia corrente, caratterizzata da corridoio centrale e aule ai lati, proponendo modelli in cui l'aula rimane un elemento determinato ma gli altri spazi sono interpretati in modo più creativo, per rispondere a nuove esigenze di flessibilità, trasformabilità e tempi di utilizzo. Il team di ricerca di C+S ha poi indagato il rapporto tra spazio e pedagogia: il valore della visione reciproca tra gli ambienti, la dimensione tattile e materica e la luce nell'esperienza didattica; le relazioni tra spazi a uso specifico e quelli a uso collettivo; l'utilizzo dell'edificio scolastico quale spazio per la comunità oltre l'orario scolastico. Nel 2007 è stato realizzato il primo prototipo, la scuola primaria di Ponzano Veneto, che è diventata il modello per tracciare le nuove linee guida del MIUR, su cui oggi gli edifici scolastici italiani dovrebbero essere progettati.

La Scuola primaria Rodari a Conegliano, C+S Architects.

Il progetto per la Scuola primaria Rodari a Conegliano, in costruzione entro il 2023, lavora sulla massimizzazione dello spazio collettivo, in modo da offrire esperienze alternative alla didattica frontale e mettendo in comunicazione, grazie a grandi vetrate, le aule al giardino e agli spazi collettivi. La scuola passa così da spazio gerarchicamente distribuito a spazio fluido. “La scuola di Conegliano abbatte i muri e diventa il simbolo di una comunità multietnica e multiculturale”, commentano Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini. “Abbiamo concepito l'edificio immaginando perché venga usato da tutta la comunità, in tempi diversi. Un grande polo culturale trasparente e aperto, che stimola la curiosità e lo scambio di esperienze. Verso l’esterno la scuola si presenta come un padiglione nel parco. Il fronte è semplice: un volume sospeso e rivestito in mosaico di vetro bianco – materiale riciclabile e di grande durabilità. Privilegiando la vivibilità, il benessere e la socializzazione dei bambini, la nuova struttura concederà loro ampi spazi polivalenti, interni ed esterni che, oltre a garantire un confortevole svolgimento delle attività scolastiche, permetterà di dare spazio alla creatività. L'impiantistica, la tecnologia e la cura nella scelta dei materiali garantiranno a questa nuova struttura un esiguo fabbisogno energetico. Abbiamo pensato anche a nuovi elementi di arredo informale: sedute morbide, pouf, tappeti, sgabelli, carrelli che si distribuiscono negli spazi collettivi per stimolare nuovi modi di fare didattica”.