Arper Lab

Sostenibilità come leva di trasformazione

15 May 2023
Sustainability as a driver of transformation

Da oltre vent'anni, Arper persegue una propria strada sulla sostenibilità, passando da un approccio inizialmente proattivo sulle normative e linee guida internazionali a uno esplicitamente strategico. Così, se già ha investito nella creazione di un dipartimento di sostenibilità interno e conseguito, nel 2022, l'analisi dell'LCA dell'azienda, quest'anno punta su un piano strategico generale che, attraverso la pianificazione di progetti concreti, sposti l'attenzione dalla responsabilità sociale d'impresa al valore condiviso. Perché la sostenibilità non è solo un processo trasversale al management aziendale, ma un modo di fare impresa che ricerca benefici economici e sociali per la comunità in cui si è inseriti. Ne parliamo con Andrea Mulloni, Head of Sustainability in Arper.

 

[Leggi anche “La sostenibilità come scelta strategica”]

Come siete arrivati a elaborare il Piano di Sostenibilità e quali sono i suoi obiettivi?

AM  -  Il Piano nasce da una serie di momenti di confronto tra i vari dipartimenti dell'azienda per far emergere le priorità legate alla sostenibilità. Su questa base abbiamo sintetizzato tre pilastri sui cui costruire il nostro progetto di sostenibilità: il benessere delle persone; la transizione verso un'economia circolare; la riduzione dell'impatto ambientale. Per ciascun pilastro abbiamo identificato delle leve strategiche su cui delineare una serie di progetti concreti all'interno di una programmazione quinquennale consentendoci, così, di condividere e ottimizzare obiettivi e risorse sia umane sia di budget tra i dipartimenti quali HR, marketing o R&D. Ogni obiettivo, dunque, si traduce in azioni effettive a breve o lungo termine. Il Piano consente di rompere i silos interni, sviluppando collaborazioni. La sostenibilità ha dunque una forza dirompente e diviene visione strategica futura.

Ci può fare qualche esempio di progetti concreti e strategici in chiave sostenibile?

AM  -  Il terzo pilastro di Arper prevede di ridurre l'impatto ambientale. Dall'analisi dell'LCA abbiamo stimato che la catena di fornitura insieme ai trasporti rappresenta per l'azienda quasi il 90% del suo carbon footprint. Per questo, abbiamo avviato il progetto Arper District individuando alcuni fornitori strategici con cui sviluppare strategie che implementino i criteri ESG (Environmental, Social, Governance). Abbiamo offerto loro percorsi di formazione e di crescita sui temi della sostenibilità, un aiuto per ottenere certificazioni o il rating ESG affinché, diventando Arper una sorta di capo filiera della rete, possiamo creare insieme valore competitivo.

Saya, design by Lievore Altherr Molina, 2012Saya, design by Lievore Altherr Molina, 2012
Saya, design by Lievore Altherr Molina, 2012

AM  -  Un altro progetto strategico è il Refurbishment per il ricondizionamento del nostro prodotto. Tale pratica riduce le emissioni allungando la vita degli arredi. In alcuni paesi del nord Europa la seconda vita dei prodotti è addirittura imposta per legge! Stiamo strutturando nel Benelux una rete di fornitori specializzati nel ricondizionamento, noleggio e il take-back degli arredi, con l'obiettivo di rendere tale processo scalabile, offrendo un nuovo servizio ai clienti.

E invece quali progetti del Piano di Sostenibilità hanno già visto la luce?

AM  -  È importante avere progetti a operatività immediata che coinvolgano le persone. Uno di questi è il Carpooling che fornisce una piattaforma per condividere la macchina per recarsi in azienda, a fronte di un piccolo incentivo. In questo modo, non solo si riducono le emissioni, per quanto siamo consapevoli che questa non sia la principale fonte di inquinamento per l'azienda, ma anche si incrementa il “bonding” tra la comunità di Arper. Il Carpooling segue all'installazione di colonnine elettriche per le auto aziendali e alle biciclette per la mobilità di prossimità. Il benessere delle persone si traduce anche nel progressivo repurposing delle aree verdi aziendali. Tali iniziative devono però essere pensate nell'ottica CSV (corporate shared values) anziché CSR (corporate social responsability). La differenza in questi due approcci sta nell'unilateralità di quest'ultimo rispetto alla reciprocità del primo, che può ottenere benefici sia economici sia sociali per la comunità in cui si è inseriti. È solo questa la sostenibilità!

Qual è la definizione di Innovazione sostenibile secondo il Dipartimento di Sostenibilità Arper?

AM  -  Innanzi tutto, innovazione è qualcosa di diverso rispetto alla ricerca e sviluppo che fa ricerca, pura o applicata, per mettere a sistema qualcosa che ancora non esiste. Innovazione è sondare il mondo per capire, grazie al pensiero laterale, dove esistono pratiche o processi che possono essere trasferiti nel proprio settore di riferimento, per apportare efficientamento o sviluppo. E “innovazione sostenibile” è tutto ciò che genera valore condiviso non solo a livello di processo ma alla società in generale. Da un punto di vista di strategia d'impresa, corrisponde al passaggio, progressivo, a un'economia rigenerativa, ovvero in grado di rigenerare, ristrutturare, l'ambiente distrutto. Il che non significa solo ridurre o azzerare le emissioni (net-zero economy) ma passare a un modello produttivo più evoluto.

 

[Leggi l'intervista ad Andrea Mulloni e Michela Possagno del Dipartimento di Sostenibilità Arper "Designing the world we live in"]