The Project of Living, la parola ai designer

21 October 2022
The Project of Living, la parola ai designer

I confini tra vita privata e lavorativa sono sfumati. “Vivere” raccoglie tutte quelle attività che si svolgono in modo fluido durante la giornata. Tutto è sfumato, tutto è possibile. E dunque, come vogliamo vivere? Senza barriere, in modo più flessibile e con più ispirazione. Con questa premessa, Arper presenta “The Project of Living”, un invito a riflettere per le persone e un tema di indagine per suoi progettisti. Per creare spazi nuovi, in grado di esplorare il cambiamento in atto. Come? Attraverso arredi più armoniosi nelle forme, dai colori dinamici e i sistemi versatili, capaci di evolvere e crescere con noi. Attraverso prospettive e idee innovative che possano dare forma a ciò che sarà. Attraverso un design che asseconda una vita più consapevole e sostenibile sul nostro Pianeta. Su queste ambiziose premesse si sono fondati i prodotti della collezione 2022.

Shaal by Doshi Levien: un morbido abbraccio nei contesti più diversi

Divano componibile, coniuga l'audacia e la precisione della linea pulita dello schienale alla morbidezza che ci si aspetta da un divano. “È un progetto che funziona bene in un ufficio, a casa o in un hotel”, spiegano Doshi Levien, “manifestando il modo in cui viviamo gli ambienti nella realtà odierna: i diversi spazi del quotidiano stanno diventando sempre più simili tra loro. E la combinazione dei materiali è la chiave per rendere questo divano adattabile ad ambienti differenti”. Si può giocare con il rivestimento in tessuto o in pelle e con la personale combinazione di colori e materiali. Un abbraccio morbido e avvolgente dove lavorare, conversare e riposare.


[Per approfondire, leggi anche l'articolo "Bold and Precise"]

Onemm by Peter Kunz: la sostenibile leggerezza della flessibilità

Minimalismo e purismo formale sono alla base del lavoro di Peter Kunz che ricerca oggetti che non diventano obsoleti. Il tavolo Onemm è l'essenza della riduzione, è compattezza che nasce da “un processo complesso, perché implica la comprensione del fondamento della forma, l'eliminazione dell'eccesso e la riduzione all'essenza. Onemm è dematerializzazione: è composto dalla quantità minima di materiale, acciaio riciclabile che può essere smontato e rimontato per essere facilmente trasportato. È la risposta alla vita contemporanea che richiede flessibilità: può essere usato come scrivania da ufficio o come tavolo da pranzo. È un arredo del futuro perché esprime molto più di un oggetto che assolve alla mera funzione nel quotidiano”.


[Per approfondire, leggi anche l'articolo "Lightweight Strenght"]

Ghia by Altherr Désile Park: funzione ibrida all'insegna della materialità

Una serie di tavoli bassi che si possono combinare tra loro e che dialogano con tutte le collezioni Arper e non solo. Nascono dalla combinazione di forme organiche e geometriche ispirate al linguaggio industriale. È un sistema di isole funzionali che gioca non solo con le proporzioni, ma anche con la libera composizione dei materiali, dal legno di quercia al terrazzo. “Il loro equilibrio imperfetto”, precisa Désile, “corrisponde a ciò che ci aspettiamo oggi dagli spazi: che portino un senso di benessere e relax; calore e materialità, senza trascurare l'aspetto della sostenibilità”. Altherr continua: “The Project of Living significa raccontare come vogliamo vivere negli spazi privati, lavorativi e di transizione. Più estesamente, è il riflesso di come vorremmo vivere nel mondo: con rispetto e attenzione, persino rimediando ai danni che abbiamo arrecato al Pianeta. È proprio il senso più profondo del tema che dobbiamo perseguire”.


[Per approfondire, leggi anche l'articolo "Organic Geometry"]

Oell by Jean-Marie Massaud: un passepartout per facilitare la vita

Una collezione di tavolini da affiancare agli arredi più differenti aggiungerendo un piano funzionale d'appoggio. Oell è composto da tre pezzi disassemblabili e riciclabili, privi di materiali compositi e montati senza colle. “Oell nasce da un approccio olistico al design”, precisa Massaud, “che ricerca l'essenziale, la semplicità e la durabilità nel segno dell'eleganza. I tavolini hanno una forma che si adatta a tutte le situazioni, dal lavoro all'ospitalità. È flessibile, fluido, adattabile, discreto e pratico. In linea con la vita odierna sempre più fluida, tra privato e lavoro, nell'interazione con gli altri”.


[Per approfondire, leggi anche l'articolo "Elegant Utility"]

Juno 02 by Studio Irvine: sostenibilità e flessibilità d’uso

Rilettura dell’omonima sedia del 2009, Juno 02 viene rieditata utilizzando una plastica che conta il 70% di materia post-industriale. Con una nuova palette di colori, più morbida e naturale rispetto alla collezione originaria, Juno 02 è una seduta senza tempo. “Il fattore durabilità è essenziale”, precisa Marialaura Rossiello dello Studio Irvine. “In spazi che non hanno più confine – casa, ufficio e ambienti d’attesa – e senza soluzione di continuità, Juno riesce a vivere in una situazione fluida, perché è una sedia che non urla ma sussurra”.

 

[Per approfondire, guarda il video sul tema "The Project of Living"]