12 aprile 2018
Anna Puigjaner, MAIO
Architetto
MAIO è uno studio di architettura con sede a Barcellona. Sviluppa sistemi spaziali, con un’ampia varietà di progetti: dai blocchi abitativi alla pianificazione urbana, dall’arredo al design di mostre. MAIO è diretto da Maria Charneco, Alfredo Lérida, Guillermo López e Anna Puigjaner. Di recente, Anna è stata finalista della Rolex Mentor & Protégé Initiative 2016 ed è stata premiata con il WheelwrightPrize della Harvard Graduate School of Design.
Presentazione
MAIO è uno studio di architettura con sede a Barcellona. Sviluppiamo sistemi spaziali: attraverso di essi, operiamo tanto a livello pratico quanto a livello teorico.
© José Hevia
Sull’equilibrio
L’equilibrio è caratteristica costitutiva di ogni design eccellente: il buon design esprime sempre un equilibrio. Nel nostro caso, cerchiamo di progettare secondo un principio di apertura: siamo in grado di dotare il nostro design dei presupposti che gli permettano di cambiare attraverso il tempo e di svilupparsi autonomamente?
Sulle connessioni
In architettura, esiste sempre un equilibrio fra individuo e comunità, e questo a prescindere dalla scala in cui si sta lavorando – sia essa una singola casa o un’intera città. Il problema è sempre lo stesso: come soddisfare i bisogni dell’individuo in relazione ai bisogni collettivi e, per estensione, il rapporto fra i concetti di privato e di pubblico. Pensiamo alla casa come idea: nasce come spazio privato, ma allo stesso tempo è anche collettivo. Quale che sia il tuo stile di vita, dipenderai sempre da un’infrastruttura più ampia – per l’elettricità, per esempio. In definitiva, ogni decisione presa come individui ci connette alla comunità.
© José Hevia
Sull’influenzare umore ed emozioni
Fare uso di un oggetto o di uno spazio ben progettato ci fa sentire meglio. Il design c’è, è lì, ma noi non ne siamo consapevoli. La felicità dipende in buona misura da questo: vivere in un ambiente “buono”, circondato da oggetti ben progettati.
© José Hevia
Pensare al di là del luogo
Molti progetti di architettura si sviluppano a partire da un contesto. Per reazione, a noi piace dire che i nostri progetti trascendono il contesto: non hanno un luogo specifico, non hanno un tempo specifico. Nella nostra idea, il contesto va ben al di là del sito materiale: concerne tutto quel complicato equilibrio di influenze sociologiche, economiche e politiche che informa un progetto.
Equilibrio nella materialità
L’equilibrio nella materialità si collega anche all’aspetto economico e politico delle cose: da dove provengono i materiali? come sono stati estratti? come sono stati trasformati? Tutto questo è rilevante per il progetto. Noi professionisti ci dobbiamo confrontare con una quantità notevole di problematiche etiche: e a queste dobbiamo fornire una risposta.
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